prima puntata
a cura di Chiara/CHAYUDAO
Per iniziare è importante avere ben presente 5 punti-cardine:
1 - Te'
2 - Acqua
3 - Utensili
4 - Temperatura
5 - Tempi
In questo articolo ci occuperemo dei primi due: Tè ed Acqua
TE'
Quando parliamo di tè orientale (ma non quello indiano) ci riferiamo alle foglie seccate di una pianta autoctona cinese, la Camelia Sinensis (si, della famiglia delle Camelie!) che cresce in numerose regioni della Cina e che necessita di una buona altitudine e di un clima umido e sub-tropicale per poter esistere.
La pregiatezza di un tè è definita dall’altitudine a cui cresce la pianta: più tempo impiegano le radici a elaborare i minerali presenti nel terreno e più intense sarà la parte aromatica presente sulle foglie; processo che avviene con molta lentezza e con l’adeguato clima in alta montagna.
Le foglie vengono prelevate dalla pianta in periodi diversi e in base al tipo di lavorazione a cui vengono sottoposte: questi processi le distinguono in 5 famiglie: Tè Bianco / Tè Verde / Tè Oolong / Tè Rosso (detto da noi occidentali Nero) / Tè Puer. Come per la vite però, per cui non tutte le uve sono adeguate per produrre specifici vini, per produrre diversi tipi di tè molte piante sono state botanicamente selezionate nel tempo.
ACQUA
È importante sapere che per infondere un buon tè di qualità ci vuole un’acqua con un quantitativo di minerali basso, perché questo permette agli elementi aromatici delle foglie di espimere tutto il proprio carattere nel liquido, invece di acquisire un sapore calcareo e “duro” che rende poi amaro ciò che stiamo bevendo. È dunque importante osservare il valore del residuo fisso sulle bottiglie d’acqua in commercio, che si considera buono per il tè orientativamente in un range che va da 20 mg/L a 80mg/L (a 180ºC). In realtà altri parametri da guardare sarebbero il grado di durezza e la presenza di sodio che più bassi sono come valori e meglio è per assaporare un buon tè in tazza.
Questi parametri sembranno però condannarci ad una vita di bottiglie di plastica! In realtà è possibile ottenere un buon tè anche utilizzando caraffe filtranti, è importante pero’ cambiare le cartucce come indicato dai produttori ovvero in linea di massima ogni tre settimane (o quando si sente a palato che il sapore dell’acqua filtrata sta cambiando e sta diventando più pesante e duro in bocca). Il vantaggio delle bottiglie è sull’affidabilitàdel risultato e ad un livello professionale a volte sono più comode, ma il dispendio economico e la problematica di inquinamento ambientale le rendono egualmente svantaggiose.