Alfredo Iannaccone

36 anni, una vita nel giornalismo. In giro per il mondo dall’inizio del Duemila a raccontare il grande cuore degli italiani all’estero e il legame con la madrepatria. Una passione enorme per la cucina, per la ricerca, per lo studio e la creazione, finalizzata a dare vita a innovazioni tra i fornelli, con la tradizione che si fonde a sapori nuovi, accostamenti inusuali, eccellenze regionali di una Italia senza termini di paragone. Ma amo anche i colori e i profumi di terre lontane. Ma soprattutto amo il bello nei piatti, e dentro di me c'è il desiderio che nei percorsi che "disegno" la mente e gli occhi si innamorino della mia ricetta dando lo start up all'assaggio, creando il cammino per regalare emozioni al palato. Nel giugno del 2012 nasce il mio blog. www.cucinavagabonda.com.

Perchè i miei piatti sono un viaggio, un’evasione, un sogno a occhi aperti. La mia cucina è il mio secondo tempo, la mia vita parallela che sto vivendo, perchè spesso nell’altra mi sento prigioniero. Prigioniero di un computer, delle brutture che l’informazione ci costringe a raccontare. Amo il mio lavoro, mi dà da vivere, mi sono sacrificato per raggiungere una serenità economica. Eppure l’emozione che sento cucinando, che mi permette di scoprire un nuovo me stesso creando tra i fornelli, è diversa da tutto quello che ho fatto fin ora. A volte mi spaventa, è irrazionalità. Una parte di me vorrebbe mollare tutto e cominciare da zero. Chissà prima o poi potrei farlo. Senza però abbandonare la comunicazione, il racconto. Il mio blog è un viaggio, il viaggio tra le mie due metà. Quello che sono stato fin ora e quello che sto scoprendo di essere. Sarebbe bello percorrerlo insieme a voi, raccontando durante degli show cooking quello che sono e quello che sogno attraverso i piatti, perchè regalare un’emozione agli occhi e al palato può valere più di qualunque altra cosa. I miei piatti nascono prima nella mia mente, perchè forse mi manca il tempo per stare sempre ai fornelli, perchè sono prigioniero di un sogno, bellissimo e che non so dove mi porterà. Mentre lavoro penso alle ricette che voglio creare, a volte tra un articolo e l’altro da scrivere, fermo tutto e mi dedico a immaginare un gamberone rosso di Mazara del Vallo in tempura di ceci da intingere in una salsa ponzu all’arancia rossa di Sicilia. Poi corro in cucina e cerco di trasformare in realtà ciò che la mente ha disegnato. Folle vero? Sì, la cucina è la mia follia. Spero allora di non rinsavire mai.

Mi sono permesso di scrivervi perchè ritengo di avere qualcosa da raccontare alla gente, da trasmettere. Sono convinto che si possa collaborare per creare una rubrica ad hoc o un progetto nell'ambito di qualcuno dei vostri portali, dove il sottoscritto non si presenterebbe come uno chef, di fatto non lo sono, non ho l'ambizione di esserlo, ma come uno di voi, uno come tanti, un ragazzo che un giorno ha capito che aveva qualcosa che covava dentro da sempre e si è messo a inseguire un sogno giorno e notte.

Parole, immagini, grande qualità nel piatto.

Potrei spiegare e raccontare alla gente quello che sono, attraverso un diario di viaggio quotidiano. Vorrei "raccontare" la cucina. Potrei essere il vostro cantastorie ai fornelli, spiegando agli utenti attraverso i piatti che quando abbiamo un sogno, un'emozione, dobbiamo fare di tutto per tirarla fuori, anche non dormire più se necessario se questo ci fa stare bene e ci diverte, ci arricchisce. Spiegherei alla gente che tutto parte dalla mente, che la cucina è studio, non è improvvisazione. Che ogni singolo prodotto ha una sua storia, che però ognuno di questi prodotti ha anche un suo preciso percorso dal punto di vista grafico. Perchè nulla nel piatto va lasciato al caso. Se voglio ad esempio creare una crema di zucca e con questa dare vita a disegni nel piatto dovrò fare in modo che nella preparazione la percentuale di parte liquida sia leggermente superiore a una crema normale. Ovviamente sempre salvaguardando il sapore. Potrei spiegare alla gente che i piatti vanno sviluppati in verticale, che creare piatti minimal può essere direttamente proporzionale sia alla bellezza del piatto ma anche al risultato finale che questo avrà sui nostri commensali. Il palato va educato con carezze, con assaggi, con "tocchi" di emozioni, la bocca ha bisogno di essere coccolata e non invasa dal cibo. Nutrire la mente, gli occhi e non solo il corpo. Vorrei creare per voi una rubrica, un percorso, incentrato anche sul food design.

A marzo 2013 partecipo a Masterchef seconda edizione e arrivo tra i top 100. Presento un piatto dal titolo "Risotto Balalaika". Una idea nata da un cocktail russo. Un risotto tipiedo, da aperitivo, con cointreau, vodka e lime. Servito con un cocktail di mia creazione. Uno spumantino di aglianico irpino rosè con sentori di melograno e sciroppo di rosmarino.

(Adoro gli aperitivi, il concetto di food and beverage, mi piace creare cocktails e seguo molto il concetto della cucina fusion, sono specializzato nella creazione di cucina giapponese o orientale costruita con la tecnica e l'estetismo giapponesi abbinata alle grandi materie prime di casa nostra).

A giugno 2012 apro il mio blog, www.cucinavagabonda.com, oltre mille visite al giorno. Oltre 70 aziende mi forniscono i loro prodotti ogni mese.

Nel 2013 divento ufficialmente un food blogger professionista e firmo un contratto con un quotidiano di Avellino per curare la loro rubrica di cucina sul web "raccontata". Due piatti al giorno, sei volte su sette, parole, concetti, grandi immagini e presentazioni di alto livello.

A luglio 2013 firmo un contratto con Saporie.com, portale di Sapori di Conad e della Uir Unione Italiana Ristoratori. Un piatto al giorno in una rubrica tutta mia dal nome "Sapori e... Gourmet, Diario di Viaggio di un giornalista in cucina"

Giro 4 video ricette sul canale youtube di Saporie.com

Oggi cucino tutti i giorni e lavoro al mio libro, il mio primo libro di cucina, "Sensazioni e suggestioni di Cucina Vagabonda"

La mia pagina Facebook, un anno di vita, il 26 dicembre 2013, ha superato i 3 mila fan.